Quando si viaggia in moto il sistema di navigazione è importantissimo. Si potrebbe pensare che il GPS applicato alla moto sia un accessorio superfluo ma non è assolutamente vero: durante la guida, soprattutto nei lunghi viaggi, avere "sotto controllo" i parametri di rotta eleva il piacere di guida, regala serenità e diminuisce lo stress.

Ecco, ad esempio, alcuni parametri che sarebbe opportuno tenere sempre costantemente sott'occhio:

-tempo all'arrivo (fondamentale per pianificare pranzi e soste);
-distanza all'arrivo (consente di pianificare i rifornimenti);
-autovelox & Co (soprattutto in zone non conosciute evita sicure contravvenzioni e segnala punti pericolosi);
-previsioni meteo istantanee (consente di valutare se proseguire o fermarsi in caso di tempo instabile);
-cartografia stradale con zoom per affrontare curve e tornanti (soprattutto in montagna "anticipa" la visualizzazione del tipo di curva e della sua direzione).

Sono tutti parametri che, chi viaggia in moto, sa quanto siano importanti a differenza di un viaggio compiuto a bordo di un auto dove questi si possono tranquillamente "trascurare".

In commercio si può trovare un po' "di tutto" ma esiste un modello di navigatore GPS  espressamente dedicato alla guida in moto. Sto parlando, naturalmente, del modello "Zumo" di casa Garmin. Inutile cercare di meglio: sono anni che Garmin si è specializzata nei modelli "Zumo" applicando ai propri Prodotti le soluzioni scaturite dalle esigenze dei vari tipi di motociclisti e, a fronte di una spesa piuttosto elevata, ha realizzato un prodotto di altissimo livello:
 


Lo "Zumo" è facile da usare, si può utilizzare anche con i guanti, ha un display molto chiaro (ed ampio), gode di una buona visualizzazione anche al sole ed è anche molto, molto ben rifinito: è bello!

Ma... ma... ma... macinando km su km... accumulando esperienza e valutando un po' tutte le problematiche che si affrontano in viaggio... si diventa "sottili": la lama del rasoio diventa un'autostrada ed emergono delle limitazioni che è giusto evidenziare su questa tipologia di Prodotti.

Analizziamole insieme perche è importante: se Vi troverete in procinto di acquistare un navigatore per la Vostra moto sono cose importanti da sapere!

1)Lo Zumo è piuttosto invadente: è più grande di quel che sembra (proprio perché è ottimamente proporzionato e rifinito in modo molto meticoloso) e su una plancia che NON SIA quella di una BMW (od una moto di egual stazza) sta veramente di merda. Montato con la staffa originale Garmin risulta essere un agglomerato enorme di anelli, viti, adattatori, tubi e ammennicoli sistemati ovunque.


2)Non è in grado di gestire delle rotte preimpostate al momento della pianificazione. Si tratta di una mancanza piuttosto imbarazzante. Un viaggio serio, infatti, si pianifica anche prima di partire e può essere utile decidere di intraprendere un percorso che il navigatore GPS non ci avrebbe mai proposto di percorrere nel calcolo di rotta.

Facciamo un esempio: prendiamo in considerazione un punto di partenza e tre punti "A", "B" e "C".
Supponiamo che la nostra rotta sia:
Partenza -> Punto "A" -> Punto "B" -> Punto "C" così come rappresentato nella figura seguente:
 


Il nostro Zumo non avrà problemi e sarà in grado di gestire correttamente la rotta dandoci anche la possibilità di inserire i punti intermedi "A" e "B" (idealmente si possono inserire infiniti punti intermedi) per poi condurci, alla fine, a "C".

Ma durante un viaggio... accade (e molto spesso anche) di non voler seguire dei punti di interesse sempre in successione geografica (cioè dal più vicino al più lontano).
Ed è banale: magari abbiamo pianificato la sosta in un ristorante che è un po' "fuori rotta", oppure prima di giungere a destinazione decidiamo di visitare una città d'arte appena oltre il nostro hotel per poi tornare in dietro per ora di cena... ecc. Ci sono tantissime situazioni del genere che, idealmente, si possono riassumere nello schema seguente:
 


...dove io voglio impostare la mia rotta in questo modo:
Partenza -> Punto "A" -> Punto "C" -> Punto "B".

In questo caso i punti intermedi sono "A" e "C" rispetto a "B" e questo anche se, geograficamente, "B" risulta essere più vicino ad "A" rispetto "C".

Purtroppo non è possibile "passare" allo Zumo una rotta del genere che, magari, è stata meticolosamente elaborata sul Vostro PC di casa.
L'unica alternativa rimasta sarà quella di inserire la rotta manualmente punto per punto (!) provando a "convincere" il Vostro Zumo a scegliere un punto intermedio geograficamente più lontano - rispetto uno più vicino - per il calcolo di una rotta: è un'impresa piuttosto ardua e proponendo al GPS i punti "A", "B" e "C" non sarà facile svincolarsi dall'ottenere una rotta del tipo analizzata nel nostro primo esempio.

Non rimarrà altra scelta, quindi, che inserire manualmente solo i punti relativi ad ogni tratta di viaggio. Nel nostro esempio dapprima la rotta Punto "A" -> Punto "C" e poi, successivamente, la rotta  Punto "C" -> Punto "B".
In questo modo, però, si perderà completamente di vista "la visione globale" del viaggio: tempi di arrivo, km rimanenti ed altri riferimenti saranno sempre e comunque relativi (ad ogni tratta) e non più assoluti.


3)Autonomia limitata: prodotti tipo lo Zumo sono progettati per essere costantemente alimentati dalla staffa di montaggio (bisogna dire che Garmin realizza le cose molto bene dal punto di vista elettrico): essendo dotato di batteria interna agli ioni di litio per un lungo viaggio non si può contare sull'autonomia interna della batteria (anche se gli ultimi modelli vantano autonomie di parecchie ore) e il collegamento elettrico alla batteria della moto diviene un must.
Il problema è che "a lungo andare" la batteria interna si compromette proprio perche (paradossalmente) il prodotto rimane sempre sotto carica: si crea un circolo vizioso che fa si che, mediamente in poco meno di due anni, il Vostro Zumo sarà vittima di un decadimento dell'autonomia della batteria che può arrivare anche all'80% (il che significa meno di 30' di autonomia).


4)Scarsa disponibilità in outdoor. Come prima diretta conseguenza della limitata autonomia della batteria interna c'è l'impossibilità di disporre del proprio GPS anche in situazioni che sono svincolate dall'utilizzo in moto.
Diciamo che, ai giorni nostri, molto spesso si può compensare questa mancanza se si è in possesso di un telefono smartphone con il quale si può utilizzare agevolmente la funzionalità GPS.
E anche se "scoccia" un po' non poter utilizzare un GPS da diverse centinaia di euro quando cazzo lo si vuole... si aggiunge il fatto che, in ambienti un po' più "estremi" come ad esempio una zona boschiva od un percorso di montagna, il dispositivo smartphone può risultare non utilizzabile per un infinità di motivi (temperature estreme, assenza di campo rete dati, pioggia, ecc.) e, in ogni caso, non risulta essere affidabile.


5)Difficoltà nella pianificazione in itinere ad esempio in hotel, dopo una bella doccia, per vedere dove andare a gustarsi una meritata cenetta a base di "piada". Con il Vostro Zumo sarete costretti a staccare il GPS dalla moto, attaccare il cavetto di carica ad una presa (cavetto NON in dotazione) e sperare che la finestra sia vicina alla presa elettrica altrimenti ciccia: niente segnale GPS.

Per questi ed altri motivi la PELLONIWEB aveva già scartato, da tempo,  l'acquisto e l'utilizzo di prodotti equivalenti a quello appena analizzato e, invece, si era orientata verso un GPS progettato per l'utilizzo in outdoor con il quale è possibile affrontare un po' tutte le situazioni.

Questo è dunque il nostro consiglio: acquistare un prodotto outdoor e NON un prodotto progettato per l'utilizzo in moto.

Certo gli anni passano e, per quello che ci riguarda direttamente, il GPS che utilizzavamo  fin'ora ha mostrato segni di ineluttabile vecchiaia e, nel 2013, si è espresso nel suo ultimo viaggio (che ha comunque affrontato con estrema dignità e leggendaria affidabilità).

Abbiamo quindi aggiornato l'hardware PELLONIWEB senza modificare il nostro  concetto:



La PELLONIWEB si è dotata del Garmin Oregon 650: un prodotto eccezionale.

Un navigatore GPS che è in grado di essere utilizzato in tutte le situazioni (così come lo era il Gpsmap 60CSx) ma con una sostanziale differenza: in questo caso non si deve più accettare il compromesso che, fino ad una decina di anni fa, imponeva il diktat "meglio un prodotto che faccia un po' di tutto piuttosto che uno che faccia bene una sola cosa", perche il Garmin Oregon 650 offre tutti i vantaggi dei vari modelli "dedicati" senza nessuno svantaggio tranne, forse, la dimensione del display più piccola rispetto quella di un modello stradale.

Entrando non troppo in dettaglio analizziamo velocemente le principali differenze rispetto il nostro predecessore Gpsmap 60CSx: sono dati che possono risultare illuminanti per un eventuale acquisto.

1)Tempo di Hotfix allucinante: da far venire le palpitazioni. L'Oregon è in grado di prendere il punto in una ventina di secondi e spesso è in grado di farlo anche in ambiente indoor purché "in vista" di una finestra.

2)Precisione incrementata grazie alla possibilità di ricevere due costellazioni di satelliti: quella GPS americana e quella GLONASS sovietica (per approfondimenti consulta la sezione "Geocaching" - "Introduction").

3)Risoluzione del display completamente rivoluzionata: 10 anni di progetto sono un'era geologica in elettronica e disporre di un display ad alta risoluzione dei giorni nostri non ha bisogno di spiegazioni.

4)Resistenza ai graffi incredibile rispetto ad ogni altro modello: nemmeno un coltello è in grado di scalfire il display.

5)Touch screen davvero ben realizzato ed utilizzabile tranquillamente con qualsiasi tipo di guanti. La reattività è sapientemente "giusta": ne troppo sensibile ne troppo poco e scongiura l'accidentale consultazione da parte dell'utente.

6)Utilizza batterie ricaricabili costituite da un pacco batterie Garmin che contiene, al suo interno, un piccolo chip: appena inserito nel GPS questo riconosce automaticamente il pacco batterie ed effettua il settaggio automaticamente.
 


La cosa FONDAMENTALE è che è possibile utilizzare due normali stilo al posto del pacco batterie e rendere quindi l'autonomia, in linea di principio, infinita.

7)Tipo di cartografia associata ai profili. Una caratteristica esclusiva del modello Oregon è la possibilità di creare dei profili associando a ciascuno di essi ogni proprietà di visualizzazione e gestione del GPS.
In buona sostanza è sufficiente (Vi riportiamo l'esempio della configurazione da noi adottata) creare 2 profili: "Guida" e "Outdoor".

Il profilo "Guida" utilizza la cartografia stradale identica in tutto e per tutto a quella dello Zumo. Anche la visualizzazione è identica.
Il profilo "Outdoor", invece, cambia tipo di cartografia (!) ed utilizza l'eccezionale Garmin Track Map Pro.
E questo, credete, è stato un colpo di Genio da parte di Garmin perche Vi consente di arrivare a destinazione, cambiare profilo e affrontare istantaneamente un "ambiente estremo" semplicemente utilizzando la pressione di un pulsante: è una caratteristica unica nel suo genere.
 


In linea di principio, comunque, con qualsiasi modello di GPS Voi scegliate (purché destinato all'outdoor) è possibile beneficiare della facilità di pianificazione in itinere grazie alla possibilità di utilizzare il GPS senza doverlo alimentare: in viaggio diviene un aspetto comodissimo e consente, ad esempio, una comoda consultazione (anche di gruppo) in qualsiasi luogo (indoor o outdoor). Poi, la sera, prima di andare a nanna, si mette in carica il GPS assieme al cellulare con il classico cavetto USB da 5V (si possono utilizzare tutti i tipi di alimentatori per smartphone) ed il gioco è fatto: pronti per un nuovo giorno!


Ma... come sistemare il GPS in moto?
Non è cosa semplice. Essendo un prodotto progettato espressamente per l'utilizzo in outdoor, i GPS tipo l'Oregon non forniscono commercialmente una grande varietà di staffe e, tra quelle proposte da Garmin, solo una si è rivelata adatta allo scopo: la staffa GPS - attacco da 1 pollice.

Devo dire che già utilizzando solamente la staffa Garmin per adattare il GPS al manubrio della moto si ottiene un risultato di tutto rispetto ma... è possibile decisamente "andare oltre".
Se Volete ottenere una lettura ideale durante la marcia che risulti essere migliore di quella proposta dai GPS espressamente dedicati per l'utilizzo in moto è sufficiente sfruttare il semplice principio che, in ogni ciclomotore, il tachimetro è stato posizionato sulla moto nel punto ideale per essere osservato!

L'idea è quella di "spostare" il GPS ed "alzarlo" dal manubrio fino a portarlo in una posizione che affianchi lo strumento del tachimetro e che ne assuma la stessa angolazione nei confronti del pilota:
 


Naturalmente occorre ingegnarsi un po' per realizzare una staffa ad hoc. La PELLONIWEB ha realizzato, ad esempio, una staffa in alluminio utilizzando componentistica militare destinata alla realizzazione di ottiche da fucile.

La staffa che abbiamo realizzata è composta da:
- N.1 barra di alluminio (trattata antipioggia con apposite vernici e poi colorata di nero);
- N.2 anelle da 1 pollice che consentono l'attacco rispettivamente al manubrio della moto ed alla staffa da GPS Garmin;
- la staffa Garmin originale;
- un cilindro in gomma che collega la staffa Garmin alla barra di alluminio tramite una delle due anelle da 1 pollice.

Ecco la staffa completata:
 


Per quanto concerne il cilindro che unisce la staffa Garmin alla barra di alluminio è stata utilizzata una gomma (molto dura) che è in grado di annullare le vibrazioni trasmesse dal manubrio al GPS consentendo, quindi, una visualizzazione sempre perfetta in ogni condizione di marcia.

Sono tutti componenti che si possono "facilmente" reperire sul mercato ed una volta assemblati il gioco è fatto: staffa realizzata!
 


Come accennato in precedenza è stata posta particolare attenzione al'inclinazione della staffa Garmin nei confronti della barra di alluminio: in questo modo, durante la guida, tachimetro della moto e GPS saranno visibili alla stessa altezza e medesima inclinazione.

La personalizzazione dell'inclinazione va fatta "ad occhio" montando la staffa sul manubrio della moto e provocando artificialmente un riflesso sul vetrino del tachimetro: il semplice "trucco" da utilizzare è quello di riuscire ad ottenere il riflesso anche sul vetro del GPS: in questo modo si riuscirà ad adattare la staffa a qualsiasi moto.



Una volta giunti a destinazione, sarà sufficiente scollegare il GPS dalla staffa moto, agganciarlo all'attacco da cintura...
 


... e godersi una tranquilla passeggiata ovunque Voi decidiate di andare con la certezza di mettere, in taluni casi, la vita in "mani sicure": scusate se è poco.

Per abbellire il tutto la staffa di alluminio è stata fornita artigianalmente di una striscia di velcro: i dettagli non vanno mai tralasciati soprattutto nelle customizzazioni!

Vediamo, in conclusione, la staffa montata sulla moto con GPS collegato:
 


Ed ecco il risultato a lavoro definitivo:
 






 




 


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