RIFUGI VAJOLET - PAUL PREUSS
ZONA DOLOMITI
VAL DI FASSA (TN)
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO |
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PERCORSO ESCURSIONISTICO ESPERTO.
Presenza di salite impegnative, adatto a Persone con un
ottimo allenamento fisico; richieste calzature adeguate e
consigliato un sistema di idratazione personale. |
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TEMPO DI PERCORRENZA: 6 ORE.
Nel tempo di percorrenza è prevista la sosta per il pranzo. |
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DISTANZA: 11 Km.
Distanza rilevata da GPS non in linea d'aria ma
corrispondente al percorso effettivo. |
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DISLIVELLO: 600 m.
Differenza tra quota più bassa (minima) e quota più alta
raggiunta durante l'escursione (massima). |
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STAGIONE CONSIGLIATA: ESTATE.
Stagione dell'anno nella quale consigliamo di affrontare
l'escursione. |
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PRESENZA DI CACHE SUL PERCORSO: NO.
Nel percorso non sono presenti Cache. |
Il sentiero (atipico) che propongo per raggiungere i Rifugi Vajolet e
Paul Preuss (è possibile consultare la
Recensione di quest'ultimo Locale nella sezione "Recensioni" - "Baite
Rifugi" del Sito Web) è piuttosto duro, soprattutto nella parte iniziale, dove si
deve affrontare un tratto in salita che mette a dura prova fisico e
forza di volontà (sconsiglio di cimentarsi nel percorso senza un
adeguato allenamento specifico).
In realtà il "giro canonico" non prenderebbe in considerazione il tratto in salita (che
rappresenta il vero scoglio dell'escursione) ma, nella versione da me
proposta, è possibile beneficiare di un panorama mozzafiato che ripaga
completamente della fatica impiegata.
L'escursione parte da Vigo di Fassa presso cui è possibile utilizzare la
Funivia Catinaccio ed arrivare in cima.
Uno spettacolo:
Si inizia a percorrere il sentiero e si arriva al punto dell'incrocio in
cui tutti gli escursionisti sono portati ad andare dritto... e dove io,
invece, consiglio di girare verso OVEST puntando il sentiero 541:
A causa della rotta "atipica" il sentiero si percorrerà praticamente in
solitaria: una sensazione particolare che occorre saper gestire (si
procede in totale isolamento).
Il tratto inizia con una tiepida salita su manto erboso...
... che lascerà presto il posto ad un sentiero fatto esclusivamente di
rocce.
Il sentiero non è marcato affatto bene: occorre consultare spesso
il GPS per non perdere la direzione.
Si sale e, alle spalle, ci si lascia il tratto erboso.
La natura, tutt'intorno, è meravigliosa, uno spettacolo difficile da
descrivere a parole.
Giunti all'imbocco del sentiero 541 si punta verso i rifugi e si
percorre un tratto semplicemente mozzafiato al cospetto del Catinaccio.
Percorso di rara bellezza.
Si scorgono in lontananza i rifugi: sembrano vicini ma mancano ancora un
paio di chilometri che, con un terreno di questo tipo, sono tutti da
guadagnare.
Molto duro l'aggancio del percorso "atipico" nei confronti di quello
canonico: in pratica si deve scendere dall'alto della scarpata fino alla
quota dell'imbocco della strada dei rifugi; si tratta di un'operazione
molto impegnativa e, talvolta, un po' pericolosa.
Ed ecco il rifugio Paul Preuss...
... ed il Vajolet presso i quali è possibile rifocillarsi con uno dei
piatti tipici.
Durante il ritorno si percorrerà il sentiero "normale"
fino a raggiungere il Rifugio Gardeccia, presso il quale, se si ha la
fortuna di capitare in una giornata soleggiata, è possibile fare una
piacevolissima sosta nel prato adiacente (nella foto ho seguito una
pattuglia dell'Esercito durante un'esercitazione).
Una bella gita: più tosta di quello che sembra ma non esasperata;
consigliata agli amanti delle camminate in alta quota.
A disposizione il file GPX che contiene tutti i punti di
interesse coadiuvato da un file PDF che contiene un riassunto dei
riferimenti del caso (da stampare e tenere con se durante la giornata):
SCARICA IL FILE GPX |
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