LAGO ANTERMOIA
ZONA DOLOMITI
VAL DI FASSA (TN)
CARATTERISTICHE DEL PERCORSO |
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PERCORSO ESCURSIONISTICO ESPERTO.
Sentiero molto ripido, a tratti non marcato; presenza di
rocce e strapiombi; richiesta un'ottima forma fisica ed un
allenamento specifico. |
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TEMPO DI PERCORRENZA: 9 ORE.
Nel tempo di percorrenza sono previste le soste per il
pranzo ed eventuali altre piccole soste. |
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DISTANZA: 19 Km.
Distanza rilevata da GPS non in linea d'aria ma
corrispondente al percorso effettivo. |
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DISLIVELLO: 1100 m.
Differenza tra quota più bassa (minima) e quota più alta
raggiunta durante l'escursione (massima). |
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STAGIONE CONSIGLIATA: ESTATE.
Stagione dell'anno nella quale consigliamo di affrontare
l'escursione. |
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PRESENZA DI CACHE SUL PERCORSO: NO.
Nel percorso non sono presenti Cache. |
Il Lago D'Antermoia si trova nel Massiccio del Catinaccio (gruppo delle
Dolomiti) ed è di origini glaciali: nel periodo del disgelo il lago
viene alimentato da piccole sorgenti del Ruf de Antermoia (che scorre in
gran parte sottoterra) ed è in grado di non prosciugarsi nel periodo
estivo come accade, spesso, ad altri laghi di origine
glaciale.
Il Percorso che proponiamo per raggiungere il lago è di tipo circolare,
con due sentieri che si diversificano leggermente tra "andata" e
"ritorno":
E' un percorso molto impegnativo, inutile farsi illusioni: per
poterlo percorrere agevolmente occorre essere in perfetta forma fisica e
disporre di un allenamento specifico rivolto alla montagna.
La logistica che consiglio di avere a disposizione (e che
considererei davvero indispensabile) comprende:
- calzature di ottimo livello;
- una riserva idrica di almeno due litri (a testa);
- occhiali da sole con schermatura anti UVA (non quelli acquistati alla
Coop magari);
- felpa con collo alto;
- ricevitore GPS di ottima marca (insomma un Garmin).
In più mi permetto di consigliare:
- paio di guanti per le mani (tipo quelli da palestra, con le dita
"aperte");
- maglietta da pelle di ricambio;
- coltello (non coltellino, proprio un coltello);
- piccolo pronto soccorso comprendente una penna per curare le punture
di insetti.
Per iniziare l'Escursione si giungere al parcheggio sito presso
Campitello di Fassa, un paesino situato a pochissimi chilometri da
Canazei (il
punto GPS del parcheggio è disponibile nell'area download di fine
pagina).
A questo punto sono disponibili due opzioni: iniziare l'Escursione a
piedi puntando al Rifugio Micheluzzi...
...oppure beneficiare di un servizio navetta (a bordo di una Range Rover
naturalmente) che Vi recherà direttamente presso il Rifugio:
Inutile dire che iniziare l'Escursione direttamente dal Rifugio
costituisce un bell'aiuto... ma l'eventualità non deve necessariamente
essere vista in modo negativo: quella che Vi proponiamo, infatti, è
un'Escursione molto impegnativa e può darsi che "risparmiare le forze"
per un tratto di Percorso sicuramente più entusiasmante non sia poi una
cattiva idea.
Il Percorso, che inizia perfettamente in piano, si snoda attraverso una
sorta di "gola" che si insinua tra le montagne in modo davvero
spettacolare: un paesaggio che già da subito si rivela in tutta la sua
bellezza.
Si scaldano i muscoli e intanto si passeggia osservando i numerosissimi
pascoli che popolano le ripide pareti della montagna (come quelle povere
mucche riescano a stare ancorate con una pendenza del genere rimane, per
me, un mistero).
Poco prima di cambiare rotta ed iniziare con la risalita
(puntando verso SW) si scorgono, in lontananza, le cime della
montagna; ecco: si arriverà la in cima!
Inizia il Sentiero in salita: il dislivello cambia rapidamente e si
percorrono tratti terrazzati con scalini piuttosto decisi. Nella
stagione estiva occorre fare particolarmente attenzione alle vespe:
questo è il loro territorio e ve ne sono ovunque.
Si giunge ad una sorta di radura che costituisce la linea di
demarcazione tra la zona boschiva (che ci si lascia alle spalle) e la
zona rocciosa che, d'ora in poi, sarà protagonista:
L'altimetro "sale" e la pendenza si fa davvero decisa:
Si giunge al tratto più impegnativo del Percorso:
Anche le resistenti vegetazioni d'alta quota iniziano a vacillare: d'ora
in poi roccia, roccia e ancora solo roccia.
Il sentiero non è praticamente marcato: occorre aguzzare parecchio la
vista per scorgere i tipici segnali identificativi dei sentieri; occhio
al GPS!
Durante il tragitto ho avuto occasione di osservare diversi
escursionisti davvero troppo poco attrezzati: prendere sotto gamba la
montagna a quote di questo tipo non è una grande idea; ci vuole sempre
un certo rispetto per la montagna se si vuole affrontare l'Escursione
senza rischi e in totale serenità (non mi ha stupito più di tanto, quindi, essere testimone di scivolate
varie, cadute, ecc...).
Il Sentiero (se vogliamo chiamarlo così) sale e si fa strada attraverso
la roccia:
In qualsiasi momento, girando le spalle alla vetta, si può osservare il
panorama che circonda la zona ed è uno spettacolo di indescrivibile
bellezza:
La temperatura scende di parecchio rispetto a valle e indossare una
felpa di media pesantezza diviene un must.
E poi... all'improvviso... appare in lontananza il Rifugio Antermoia:
Sapientemente mimetizzato tra la roccia non è immediato distinguerlo in
lontananza.
Il sentiero per raggiungerlo si percorre in quota e ci si avvicina
agevolmente (sempre facendo attenzione allo strapiombo):
Il Rifugio Antermoia da l'impressione di essere stato creato in quel
luogo quasi per magia: è come se fosse incastonato tra la roccia, una
sensazione davvero suggestiva e non facile da spiegare.
Ci troviamo comunque alla ragguardevole altezza di 2500m e la vista è
mozzafiato!
L'interno del rifugio è molto curato: tutto legno di prima scelta e
finiture al top.
Vengono serviti esclusivamente piatti "energetici" (è possibile consultare la
Recensione del Locale nella sezione "Recensioni" del Sito Web)
e, non appena ci si accomoda al tavolo, ci si rende conto della fatica che si ha
fatto: si spazza via in meno di cinque minuti un piatto da 2000 Kcal e
la fame ancora non si placa, incredibile!
Adeguatamente rifocillati (e riposati) si affronta l'ultimo tratto che
separa dal lago omonimo:
E, finalmente, ci si trova di
fronte ad una meraviglia della natura di rara bellezza e la
sensazione è di totale appagamento:
L'acqua è cristallina (se non lo è qui...):
Ci si avvia verso il ritorno a malincuore, perché in riva a questo lago
si sta bene, ci si sente bene!
Il Percorso di rientro che proponiamo è, in parte, diverso: la parte di
"allontanamento dal lago" è la stessa (anche perche è l'unica) ma poi...
... scegliamo di introdurre una deviazione all'inizio della zona
boschiva; in pratica il Percorso di ritorno prevede una più breve e
ripida discesa verso valle a fronte, poi, di una tratto più lungo, e
tutto in quota, verso il Rifugio Micheluzzi:
E' un percorso migliore rispetto quello di andata e particolarmente
adatto da percorrere in discesa.
La lunga passeggiata che si percorre per tornare al Rifugio Micheluzzi è
piacevolissima: in lieve e gradevolissima discesa è un toccasana dopo
così tanta fatica.
Si ritorna al parcheggio dell'auto in condizioni di "leggera usura"
dal punto di vista fisico (e mentale); in quel momento lo stato d'animo
è un insieme di sensazioni in apparente forte antitesi tra loro:
ci si sorprende a giurare di non fare mai più una cosa del genere (!)
mentre, contemporaneamente, già compare e cresce la voglia di ripartire
per un'altra avventura!
Fantastico.
A disposizione il file GPX che contiene tutti i punti di
interesse coadiuvato da un file PDF che contiene un riassunto dei
riferimenti del caso (da stampare e tenere con se durante la giornata):
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